La paura del dolore e della morte, la necessità di una spiegazione logica che anteponga una ratio a qualsivoglia forma di religio, ma anche la necessità di analizzare un universo che contiene molte difformità, molti elementi apparentemente incomprensibili o inconciliabili (si pensi solo a termini come bellezza/bruttezza, morte/vita, democrazia/dittatura, etc..), sono alcuni dei temi più stimolanti della nostra attualità e della pratica artistica contemporanea. In particolare l’opera, che è in grado di sintetizzare molte delle dicotomie apparentemente irrisolvibili della realtà, è un punto di osservazione privilegiato per interrogare il nostro mondo, sempre più caratterizzato da una velocità e da una polverizzazione che sfuggono al nostro sguardo. L’opera, come la filosofia trasformata in poesia da Lucrezio, ci libera così dai nostri limiti, fornendoci l’immagine di mille mondi cui non avevamo ancora pensato.
(Dal testo “De Rerum Natura” di Daniele Capra)
Volume realizzato in occasione della mostra collettiva Nature of Things, 21 July – 26 August 2012, Lab 610 XL, Sovramonte (BL), a cura di Daniele Capra.