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Vittorio Corsini da Milano

La tua nuova ritualità quotidiana… Con quali oggetti e spazi del tuo quotidiano stai interagendo di più?
Cara Livia questo è un periodo che ricorderemo certamente a lungo nella nostra vita ma forse ciò che più ricorderemo saranno gli elementi positivi che abbiamo incontrato e vissuto durante il blocco totale o parziale di questi ultimi giorni, forse addirittura alcune cose ci mancheranno: la disposizione della nostra mente ad accogliere sarà qualcosa che ricorderemo.
È un periodo in cui la felicità si è contrapposta all’idea di successo, la cura ha preso il posto dell’efficienza e il pensare ha soppiantato la produttività: in qualche modo seppur con tutti gli aspetti negativi e paurosi che abbiamo vissuto, ci ha dato o ridato uno sguardo che avevamo perso, la possibilità di vedere qualcosa che era uscito dal nostro orizzonte. Così mi son preso cura delle piante e dei fiori nella piccola corte di casa mia, ho cucinato ogni giorno per me, ho letto libri, ho guardato serie tv adolescenziali in cui non si coltivava l’odio, ho fatto “carezze” (serie di acquerelli), ho letto o ascoltato poesie ogni giorno e molte mi sono state “regalate”, come questa che Valeria Manzi mi ha inviato proprio ieri sera (Vittorio Corsini risponde all’intervista il 16 maggio, ndr):

Nutrimento /2

All’indietro piega la nuca, sarà l’anteriore
A sporgersi, mentre guarda in alto.
Se qualcuno mi tiene la scala, salgo a
Staccare i frutti a rubare le rose.

Troppo stupore finisce per sedurti, hai
Una riserva di carta, tieni sottolineata
La pagina, spolverata la libreria
Brulica di pietre e doni del mare.

Conserva la fiducia dove regna la neve
Del fuoco avrai fame in ogni tramonto
Farai brace, immerso nel gusto, ricordo
Su ricordo, l’olio

Sul pane il miele a colazione

Come immagini il mondo, quando tutto ripartirà?
Ecco partendo da tutto questo sto pensando al prossimo futuro, agli impegni rimandati e forse svaniti, ma soprattutto al modo in cui potremo continuare, e al ruolo che noi artisti possiamo avere in questo breve spazio, prima che tutto “riparta” per darci prospettive, tempi, modi dove la produzione non sia l’unico valore.
La sfera pubblica, partecipativa, l’attivazione di pratiche e rituali avranno un ruolo determinante nella qualità della nostra vita.

vai verso la piazza principale
senti i profumi lungo la strada
guarda i colori delle case
osserva gli occhi di chi incontri
fai un ampio gesto con le braccia
pensa alla persona che ami
torna verso casa da altra strada

Non è stato un giorno inutile….


Vittorio Corsini
nasce a Cecina (LI) nel 1956, si laurea in lettere moderne all’Università di Pisa.
Tra la fine degli Anni ’70 e inizi Anni ’80, viaggia in Europa per conoscere e vedere gli artisti del passato. Alla fine degli Anni ’80 inizia una sua ricerca lavorando sull’oggetto di uso quotidiano per approdare agli inizi del 2000 ad una ricerca in cui indaga la qualità dello spazio esistente tra gli uomini. Ha realizzato varie “sculture“ permanenti: Le parole scaldano, Uomini, Cortile, Alba, Chi mi parla?. Ha realizzato mostre in Musei (come ad esempio Museo Pecci, Papesse, Galleria Civica di Modena) e Gallerie (Fabio Sargentini, Claudio Poleschi, Gazelli Art House, Farsetti Arte Contemporanea). Tra le ultime mostre Passi Terribili realizzata per la la chiesa di Santa Verdiana a Firenze, o Unstable | Environments a Milano e nel nuovo spazio di di Arte in Fabbrica. Insegna Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera. www.vittoriocorsini.com