Pubblicato in occasione della mostra “ILARIA GASPARRONI. UNMADE”, a cura di Livia Savorelli, 22 settembre – 23 ottobre 2020, GAGLIARDI E DOMKE, Torino.
«Il titolo della mostra è UNMADE (incompleto, disfatto) e corrisponde alla visione dell’uomo di oggi che vive in una realtà caotica e senza valori, che agisce con l’unica prospettiva di abbattere tutte le cose belle che abbiamo intorno come la natura, il cosmo e lo stesso essere umano; diventa fondamentale tornare indietro nella memoria fino ai ricordi della nostra infanzia e riscoprire così la nostra purezza».
La giovane scultrice abruzzese presenta cinque nuove opere, alcune realizzate in pieno lockdown, che riflettono l’inadeguatezza di un modo di vivere la bellezza del mondo e l’incapacità degli uomini di attivare quei semplici e fondamentali meccanismi volti alla sua salvaguardia. Cinque narrazioni – inno alla vita e alla cura di tutto ciò che ci circonda – che si snodano nell’ideale palcoscenico della galleria in cui gli attori sono gli spettatori stessi. Gasparroni invita, infatti, ad immergersi in esse, solleticando la propria memoria e il proprio vissuto e lasciandosi guidare dalle emozioni generate dalla contemplazione.
Un invito a porsi in ascolto, di sé e degli altri, in un rinnovato – quanto mai fondamentale – equilibrio tra Umanità e Natura, ricordandosi sempre di essere ospiti e non padroni.
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