Emergenze, una parola spesso abusata negli ultimi anni. Un tema spinoso con mille implicazioni. Oggi con questa definizione si manifesta un cambio epocale che sta trasformano la geografia mondiale. Sinonimo di emergenza sono: i flussi di profughi che scappano da guerre, macerie e devastazione, sono i paesi impreparati all’accoglienza degli immigrati al termine di viaggi della speranza per mare o via terra, sono le economie in dissesto dove persiste la povertà, l’analfabetismo e la perdita di prospettiva sociale, l’ineguaglianza dei diritti umani, tutte ingiustizie da contrastare, necessità da risolvere. L’allarme di queste incessanti emergenze dovrebbe smettere di farsi assordante e trasformarsi in una melodia, un sonetto emergente di opportunità e occasioni di cambiamento, simbolo di un nuovo inizio. […]
Mettere a confronto prospettive differenti, come quelle di questi quattro artisti permette di ampliare la nostra analisi, scindendo dettagli e particolari che arricchiscono una visione a senso unico. Si esprimono con mezzi e tecniche differenti, hanno vocabolari e attitudini diverse, ma in comune hanno il fine: far emergere situazioni da risolvere.
Dal testo di Patrizia Bottallo