Le architetture sono mondi ostinati, con cieli propri e tetti e fondazioni che recingono e così facendo compiono un’azione di chiusura all’opera della natura selvaggia e al tempo delle stagioni. Ci fu un tempo in cui gli uomini resero sacro questo spazio recintato e credettero che la fondazione di un edificio fosse un atto di fede dal carattere religioso e dunque eterno. Oggi che le religioni sono diventate fragili crisalidi e il sacro e i riti del costruire sono forse solo un ricordo, permane comunque la verità del dettato di Heidegger secondo cui l’abitare è il modo in cui i mortali sono sulla terra. Daniela Gullotta da sempre rappresenta architettura, apparentemente disertata da chi l’ha vissuta o agita. La pittrice riveste di potente significato organismi vetusti immersi in vorticosi Maelstrom temporali: sacrari cimiteriali, antichi edifici simboli della civiltà occidentale, stabilimenti industriali, capannoni di una recente storia manifatturiera neanche tanto “proto”, conformati in modo da diventare imbuti luminosi, densi di materia pesante e pensante e ricchi di luce leggera e quasi marina, quella dell’alba del mondo. Sono immagini cognitive esteriori e interiori, temporalmente profonde e connotano semplicemente, simbolicamente, un articolato e sensibile paradigma di potenza dell’ingegno umano, una rassegna delle sue qualità, gestite e onorate dal deterioramento, dal collaudo del loro essere “passato”.
Tratto dal testo di Eleonora Frattarolo
Luciano Fiannacca. Il segno necessario
€ 10.00Titolo: Luciano Fiannacca | Il segno necessario
Artista/Autore: Luciano Fiannacca
Testi: Riccardo Zelatore
Anno: 2006
ISBN: 978–88-6057-015-8
Dimensione: cm 24×30
Rilegatura: Brossura filo refe
Pagine: 64
Illustrazioni: 32
Prezzo: € 10,00