Titolo: La misura dell’Inespresso 沈黙の尺度
Artista: Yamamoto Masao | Ettore Frani
Testi: Matteo Galbiati e Raffaella Nobili
Lingua: italiano, inglese
Traduzioni: Paola Dartigues
Data di uscita: 7/12/2017
ISBN: 978-88-6057-383-4
Formato: ebook (PDF)
Pagine: 48
Prezzo: download gratuito
Catalogo edito in occasione della mostra “La misura dell’Inespresso 沈黙の尺度 Yamamoto Masao | Ettore Frani”, a cura di Matteo Galbiati, 20 ottobre – 2 dicembre 2017, Paraventi Giapponesi – Galleria Nobili, Milano.
Questo nuovo dialogo tra arti e artisti, che in questa occasione si genera e attiva dall’intenso scambio tra le opere del maestro Yamamoto Masao e quelle di Ettore Frani, si inserisce coerentemente nella logica delle scelte che abbiamo sempre condotto nei nostri progetti e rientra, puntualmente, in quella specifica pianificazione indirizzata al confronto di modi e mondi, pensieri e ricerche, riflessioni ed espressività differenti quanto intimamente legate tra loro. Le estetiche orientali, giapponesi nello specifico, e quelle occidentali si evidenziano nella loro lontananza di modelli, ma pure appaiono sempre deducibili secondo un’affinità intima, sottesa e nascosta, che abilita uno stretto ed evidente, quanto concettualmente definibile, apparentamento che accerta la profondità del pensiero dell’uomo e la sua identità universale.
Anche la mostra La misura dell’Inespresso, allora, prende le mosse dall’incontro, a metà strada, tra due mondi e tra due modi (la fotografia per Masao e la pittura per Frani) che, pur lontani per storia e cultura, trovano, una volta accostati, quella specifica e sorprendente sinergia con cui ci possiamo interrogare sulla possibilità concreta di un effettivo, e non pretestuoso, dialogo tra le parti. Così decidere di confrontare due artisti come loro può, comunque, apparire un azzardo: molto diverse, infatti, appaiono, seppur in un’epoca di cultura globale, le premesse culturali che animano le rispettive ricerche; complesse e differenti sono poi le premesse fondanti del loro fare e altrettanto specifiche sono le modalità e la temporalità dell’approccio tra un’opera d’arte occidentale e una orientale che sembrano spesso seguire percorsi non lineari e ovvi. [Tratto dal testo di Matteo Galbiati e Raffaella Nobili]