«La ricerca di Gaggia, inizialmente, ha rifuggito la pratica performativa della Body Art che ha come fine ultimo la piena espressione del sé attraverso il corpo per reclamare il proprio diritto a “essere”. In un primo momento questo intervento sul corpo si è catalizzato non direttamente sulla pelle e sulla carne dell’uomo o dell’animale, bensì sulle immagini riprodotte e mediate dalla fotografia, spostando in continuazione “l’asta della bussola” dall’organico all’inorganico, da un corpo citato (come nel caso delle opere nate dagli epitaffi) a un corpo reale (i bambini morenti di Bagdad oppure il corpo diretto dell’Io-artista).» Tratto da Aforismi simpatetici di Chiara Canali.
Volume realizzato in occasione della mostra “Aforismi simpatetici” di Giovanni Gaggia (29 novembre 2008 – 6 gennaio 2009).