«L’elemento più piccolo e il più grande si incontrano in un’indagine spaziale dell’infinitamente immenso che si spalanca davanti ai nostri occhi ogni volta che lanciamo lo sguardo nel cielo o nella parallela indagine al microscopio limitata soltanto dall’inadeguatezza di apparecchiature incapaci, per il momento, di superare la soglia del progressivo frazionamento al millimicron. […] Lino Di Vinci ha da sempre sondato questo insidioso territorio che pone in discussione ogni certezza e le opere degli ultimi quattro anni, racchiuse sotto il titolo Più lontano possibile, rilanciano il problema e pongono più di un quesito. Più lontano possibile da dove? Per dove? Da se stessi? Verso se stessi in una sorta di boomerang cognitivo? Nel senso che il più grande e il più piccolo risiedono in ciascuno di noi?»
Tratto dal testo Un percorso interiore dalla cellula all’infinito di Luciano Caprile.