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Salvatore Arancio. Like a sort of Pompeii in reverse

Titolo: Salvatore Arancio. Like a sort of Pompeii in reverse
A cura di: Luca Bochicchio
Artisti: Salvatore Arancio
Testi: Luca Bochicchio, Stella Cattaneo, Guy Debord, Diego Drago, Paola Nicolin, Daniele Panucci, Alessia Piva
Lingua: inglese, italiano
Data di uscita: 17 gennaio 2020
ISBN: 978-88-6057-449-7
Dimensione: cm 16,5×24
Formato: brossura filo refe
Pagine: 96
Prezzo: € 25.00

Disponibile

Dall’11 luglio al 22 settembre 2019 Casa Museo Jorn di Albissola Marina (SV) ha presentato la mostra personale di Salvatore Arancio: Like a Sort of Pompeii in Reverse, un progetto inedito e site specific, pensato e realizzato in situ.

Tra il 2017 e il 2019 Arancio ha effettuato numerose visite di ricerca e diversi sopralluoghi a Casa Museo Jorn, affascinato dal labirinto di matrice situazionista che l’artista danese Asger Jorn (1914-1973) ha creato tra il 1957 e il 1973 insieme all’amico e assistente Umberto Gambetta (Berto).
Più di ogni altro aspetto o luogo della casa, Arancio è stato colpito dalle concrezioni polimateriche e pseudo-organiche realizzate da Jorn e Gambetta nel giardino, in cui ha intravisto non soltanto la poesia del gioco inventivo, ma il potenziale immaginifico e creativo di ciò che non si vede. L’artista ha pertanto avviato una ricerca sperimentale, basata sulla modellazione dell’argilla direttamente sulle forme, sulle superfici e sui volumi del giardino, rilevandone plasticamente il negativo e ragionando su ciò che non si vede ma esiste solo in potenza.
Arancio si è concentrato in particolare sui molti elementi di origine incerta (naturale o artificiale) e di paternità ambigua e ironica (Jorn o Gambetta), per instaurare un rapporto di continuità nel discorso avviato da Jorn sulla metamorfosi e sull’immaginazione; un dialogo che si sviluppa a partire dal linguaggio della scultura in ceramica, comune sia a Jorn che ad Arancio, e basato sulla complicità e sulla collaborazione del genius loci: le botteghe artigiane del territorio. […]
In corso d’opera, durante le frequenti occasioni di confronto fra artista e curatore, è nato il titolo della mostra: Like a Sort of Pompeii in Reverse è infatti una citazione dal testo che Guy Debord scrisse nel 1972 per il libro di Jorn Le Jardin d’Albisola, realizzato da Ezio Gribaudo per le Edizioni d’Arte Fratelli Pozzo di Torino e pubblicato postumo nel 1974.
Arancio propone dunque la propria visione, che risulta avere più di un contatto con l’interpretazione del giardino di Jorn data da Debord. Quello che per Debord era il portato situazionista dell’esperienza architettonica di Jorn, per Arancio è la possibilità di immaginare le forme, i volumi e le superfici del giardino come calchi di uno spazio in divenire, matrici iniziali nate dall’indistinguibile azione combinata del tempo, del lavoro dell’uomo e del caso. Le sculture realizzate a partire da questo spunto hanno prima vissuto un dialogo integrato agli spazi del giardino, dopodiché sono state sistemate all’interno dello studio di Jorn, in appositi cabinets classificatori che si offrono allo sguardo analitico del visitatore, come reperti archeologici di un universo immaginario invisibile.

Questo volume, a cura di Luca Bochicchio e pubblicato a integrazione e a conclusione della mostra, comprende nella sua prima parte il testo di Guy Debord e quattro brevi testi di fiction di Stella Cattaneo, Diego Drago, Daniele Panucci e Alessia Piva. Nella seconda parte i testi di Luca Bochicchio e Paola Nicolin affrontano criticamente il lavoro di Salvatore Arancio.

Peso 0.7 kg
Dimensioni 16.5 × 24 cm