Catalogo pubblicato in occasione dell’omonima mostra – curata da Patrizia Bottallo e organizzata da martin – Associazione Martini Arte Internazionale – presso la Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, 24 April – 28 June 2015.
Mach rievoca al presente i grandi temi biblici, li fa agire e vivere nell’attualità, comprime e dilata il tempo in un costante hic et nunc, un qui e ora che sancisce il costante dibattersi dell’uomo, della sua fragilità, della sua finitezza. […]
I collages di David Mach sono ispirati alla Bibbia di King James, ossia la Bibbia inglese anglicana commissionata da Re Giacomo nel 1611, il luogo in cui si profilano le scene, a dispetto del testo sacro, sono le nostre città, i grandi agglomerati urbani, distinguibili per il loro profilo, lo skyline, per architetture o palazzi noti.
Le città prescelte sono situate in sottofondo, ed infatti l’impianto ricorda i fondali dei quadri del XV secolo, in cui si cercava un campanile, un ponte, un fiume o una roccia conosciuta per stabilire un luogo geografico preciso.
L’artista destina Sidney ad Adamo ed Eva, la città di Edimburgo alla costruzione dell’Arca di Noè; tra le città che sceglie per le Dieci piaghe vi sono New York, San Francisco, le Hawaii, e Colonia è la città del Giorno del Giudizio. Il Paradiso vive tra Atene, Istanbul, Pittsburgh e l’Havana, mentre con condivisibile ironia affida l’inferno a Disneyland, e vi include anche Parigi e Tokyo. È presente anche una città italiana, Florence, per la natività.
L’arte è potente quando riesce ad essere parte attiva della propria epoca, quando riesce a parlare una lingua condivisa, quando in qualche misura risponde a dei bisogni, a delle domande a delle attese.
Taken by Patrizia Bottallo