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Paolo Masi

Paolo Masi è nato l’11 maggio 1933 a Firenze, dove vive e lavora. La sua azione artistica, strettamente legata a una continua sperimentazione sul modo di operare e trasformare i materiali, si muove in continua tensione verso nuove ricerche, individuando di volta in volta nuove soluzioni. 

Alla prima personale nel 1960 alla Strozzina a Firenze seguono numerose mostre nelle principali gallerie italiane ed europee: Numero (Firenze), Cenobio (Milano), L’Aquilone (Firenze), Schema (Firenze), Christian Stein (Torino), Lydia Megert (Berna), d+c Mueller Roth (Stoccarda), Thomas Keller (Monaco), Primo Piano (Roma), La Polena (Genova), Ariete (Milano), La Piramide (Firenze), Centro d’Arte Spaziotempo (Firenze), Galleria Studio G7 (Bologna), Fondazione Mudima (Milano). 

Dopo il confronto con le sperimentazioni post-informali e la ricerca nell’ambito dell’astrazione e del Neoconcretismo, si avvicina alle contestuali esperienze analitico-riduttive, scomponendo e riorganizzando sul pavimento e a parete aste di alluminio, specchi, fili o piccole stecche di plexiglas colorato che estendono anche alla terza dimensione la ritmicità dello “spazio-colore”. Ritorna alla bidimensionalità attraverso il progetto Rilevamenti esterni-conferme interne (1974-76), sviluppato all’esterno con foto Polaroid di tombini, muri e pavimenti iniziate nel 1974 a New York e, contemporaneamente, all’interno dello studio con le Tessiture (tela grezza cucita) e i Cartoni da imballaggio, dove utilizza per la prima volta adesivi trasparenti e coprenti, facendo emergere la struttura interna del materiale.

Nel 1974 Masi è fondatore, insieme a Maurizio Nannucci e Mario Mariotti, di un collettivo che gestisce lo spazio no profit Zona a Firenze, esperienza che troverà la sua continuazione nel collettivo Base a partire dal 1998.

Si ricordano le partecipazioni alle mostre collettive I colori della pittura. Una situazione europea (a cura di Italo Mussa, Roma 1976); XXXVIII Biennale di Venezia (1978); XI Quadriennale romana (1986); Kunstlerbücher di Francoforte; Erweiterte Photographie Wiener Secession, Vienna (1980); Livres d’artistes, Centre Georges Pompidou, Parigi, (1985); Arte in Toscana 1945-2000, Palazzo Strozzi, Firenze, Palazzo Fabroni, Pistoia (2002), Pittura Analitica. I percorsi italiani 1970-1980, Museo della Permanente, Milano (2007) e Alla Maniera d’Oggi. Base a Firenze, Chiostro di San Marco, Firenze (2010); La Torre di Babele, Ex fabbrica Lucchesi, Prato (2016), Versus. La sfida dell’artista al suo modello in un secolo di fotografia e disegno, Galleria civica, Modena (2016), Pittura Analitica. Ieri e oggi, Mazzoleni Art, Londra - Torino (2017); le personali a Bludenz (2014), al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (2014), alla Fondazione Mudima di Milano (2014).

Nel 2013, in occasione della mostra allestita presso Frittelli arte contemporanea a Firenze, viene pubblicato il volume monografico Paolo Masi. La responsabilità dell’occhio, a cura di Flaminio Gualdoni. 

Nel 2014 Masi presenta l’installazione Riflessioni Riflesse nel chiostro della Basilica di Sant’Ambrogio di Milano, quindi nel Cortile del Palazzo dell’Archiginnasio a Bologna (2015), in Piazza San Fedele a Milano (2016) e l’opera Camminate come figli della luce nella Chiesa di Sant’Eufemia a Verona (2016).

Nel 2016 partecipa alla collettiva Interrogare lo spazio a cura di Luigi Meneghelli presso la galleria FerrarinArte di Legnago (VR) cui segue, nel 2017, organizzata dalla stessa galleria, la mostra Pittura analitica origine e continuità che, curata da Giorgio Bonomi con Michele Beraldo e Alberto Rigoni, si tiene presso Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, la Rocca di Umbertide Centro per l’Arte Contemporanea di Umbertide e la Rocca Roveresca di Senigallia.

Nel 2018 il Museo MA*GA di Gallarate gli dedica la mostra antologica Paolo Masi. Doppio Spazio, a cura di Lorenzo Bruni e Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, centro di arte contemporanea del Comune di Firenze, produce la mostra Paolo Masi. QUI, a cura di Valentina Gensini, commissionando 12 opere monumentali appositamente concepite e realizzate per il complesso monumentale.

La personale Paolo Masi, Pittura, vibrazione e segno. 60 anni di ordinata casualità, organizzata da FerrarinArte e curata da Matteo Galbiati, ne celebra in modo antologico il lavoro con mostre presentate, tra il 2019 e il 2021, presso la Kromya Art Gallery di Lugano (Svizzera), Palazzo del Monferrato ad Alessandria, da FerrarinArte a Legnago – in questa occasione è stata editata l’omonima monografia per i tipi di Silvana Editoriale – presso la Rocca di Umbertide Centro per l’Arte Contemporanea di Umbertide e Palazzo Ravasio a Verona.

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