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PNF 04 – CHRISTIAN ZUCCONI. Leviathan

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Titolo: Christian Zucconi | Leviathan
Autore/Artista: Christian Zucconi
Testi: Emanuele Beluffi
Anno: 2014
ISBN: 978-88-6057-225-7
Dimensione: cm 16,5×23,5
Rilegatura: cartonato
Pagine: 64
Prezzo: € 25,00

DISPONIBILE ANCHE IN VERSIONE EBOOK:
Formato: PDF
ISBN: 978-88-6057-226-4
Prezzo: download gratuito

[…] Ciò che si evince fin da subito, una volta che si sia varcata la soglia di questa chiesa sconsacrata, di fronte ai grandi pannelli fotografici che raffigurano dei tipi umani, non i tipi psicologici di Jung, perché l’uomo è marcio dentro e non v’è un cazzo da contemplare, ma i tipi corporei, perché il corpo è bello, forse sporco, ma bello: il progetto fotografico Cenere, espressione sotto altro mezzo della stessa ricerca dello scultore Christian Zucconi, denota un quasi-ricordo, l’abbandono, nella fattispecie la classicità perduta dell’essere umano contemporaneo, classicità di cui è pur figlio. De-frammentato, perso e non più ri-trovato, ma fissato ab aeterno nella posa plastica della malinconia.
Il riferimento iconografico è alle ceramiche attiche, i corpi sono coperti di nero come cenere e stanno lì, fissi e sussistenti su uno sfondo rosso pompeiano in una marmorizzazione lavica ex post a denotare il senso del corpo classico, una differAnza, nell’economia espositiva della mostra, dello stesso concetto di fondo: l’uomo, il corpo, la carne.
Come nel linguaggio delle sculture assistiamo al superamento del concetto michelangiolesco del blocco unico, così l’ostensione della serie fotografica Cenere vuole significare il concetto di “uomo” che l’età umanistico-rinascimentale – quindi l’epoca anteriore al Rinascimento – rinnovò dopo il Medioevo (se non l’avete già fatto, andatevi a leggere Lorenzo Valla). Cosa resta, nell’Uomo, della cultura classica di cui egli stesso è figlio? Non lo sa, stenta a riconoscere sé, non vede e non-si-vede. Da qui, il senso delle bende sugli occhi.
Da qui, l’esposizione di variegati tipi umani, a denotare il senso dell’umanità tutta: la moltitudine in una sola persona, simbolizzata dal Leviatano, rappresentazione mitica che diede il nome al trattato teologico politico del filosofo Thomas Hobbes (il quale, come tutti i buoni filosofi, ebbe anche dei trascorsi con la magia e l’alchimia).[…]
Tratto dal testo “Come e perché l’Uomo è una razza in via di apparizione” di Emanuele Beluffi

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